La nichelatura chimica è un trattamento superficiale ampiamente utilizzato per proteggere i metalli dalla corrosione e migliorare le loro proprietà meccaniche. Tuttavia, per garantire la qualità e la durabilità del rivestimento, è fondamentale eseguire specifici test di corrosione.

In questo articolo analizzeremo i principali metodi di prova utilizzati per valutare la resistenza alla corrosione della nichelatura chimica, i fattori che influenzano le prestazioni del rivestimento e le migliori pratiche per ottenere risultati affidabili.

Test di corrosioneCos’è la nichelatura chimica e perché è soggetta alla corrosione

La nichelatura chimica è un processo di deposizione chimica che permette di ottenere un rivestimento uniforme di nichel-fosforo su superfici metalliche senza l’uso di corrente elettrica. Questo trattamento viene utilizzato in diversi settori, tra cui automotive, aerospaziale, elettronica e industria meccanica, per migliorare la resistenza alla corrosione, l’usura e la durezza dei componenti.

Tuttavia, non tutti i rivestimenti di nichelatura chimica offrono la stessa protezione contro la corrosione. La resistenza dipende da vari fattori, tra cui:

Per determinare l’efficacia della nichelatura chimica nella protezione del metallo, vengono utilizzati diversi test di corrosione standardizzati.

Principali test di corrosione per la nichelatura chimica

1. Test in nebbia salina (Salt Spray Test – ASTM B117)

Uno dei metodi più comuni per valutare la resistenza alla corrosione della nichelatura chimica è il test in nebbia salina, conforme alla normativa ASTM B117.

Come funziona?

Maggiore è il tempo di resistenza senza evidenti segni di corrosione, migliore è la protezione offerta dal rivestimento di nichel chimico.

2. Test di corrosione ciclica

I test elettrochimici permettono di analizzare la resistenza alla corrosione della nichelatura chimica in modo rapido, quantitativo e con elevata precisione, offrendo dati fondamentali per la valutazione delle prestazioni del rivestimento nel tempo.

Principali tecniche:

Questi test sono particolarmente utili per confrontare la qualità di diversi trattamenti di nichelatura chimica, valutare l’efficacia di eventuali sigillanti o strati protettivi e prevedere la durabilità del rivestimento in ambienti aggressivi. Grazie alla loro sensibilità, consentono di individuare difetti microscopici nel rivestimento prima che si manifestino segni visibili di corrosione.

3. Test elettrochimico (Tafel e Impedenza Elettrochimica – EIS)

I test elettrochimici permettono di analizzare la resistenza alla corrosione della nichelatura chimica in modo rapido, quantitativo e con elevata sensibilità, fornendo informazioni dettagliate sul comportamento del rivestimento in ambienti aggressivi. Questi test consentono di rilevare difetti microscopici e prevedere il degrado del materiale prima che diventi visibile.

Principali tecniche:

Questi test sono essenziali per confrontare la qualità di diversi trattamenti di nichelatura chimica, ottimizzare i parametri del processo di deposizione e verificare l’efficacia di eventuali trattamenti post-deposizione, come passivazioni o sigillanti. L’analisi elettrochimica è ampiamente utilizzata nei settori aerospaziale, automobilistico e industriale, dove la resistenza alla corrosione è un requisito fondamentale.

Fattori che influenzano la resistenza alla corrosione della nichelatura Test di corrosione chimica

Non tutti i rivestimenti di nichel chimico offrono la stessa protezione contro la corrosione. La loro efficacia dipende da vari fattori, tra cui la composizione chimica, lo spessore e le condizioni di applicazione. Uno degli aspetti più critici da valutare è il contenuto di fosforo, che influenza direttamente le proprietà del rivestimento.

1. Contenuto di fosforo

La scelta del giusto contenuto di fosforo è essenziale per ottimizzare le prestazioni del rivestimento in funzione delle specifiche esigenze applicative.

2. Spessore del rivestimento

Maggiore è lo spessore del rivestimento, maggiore sarà la protezione contro la corrosione, poiché uno strato più spesso riduce la probabilità che agenti aggressivi penetrino fino al substrato metallico. Tuttavia, lo spessore deve essere scelto in base all’applicazione specifica per garantire un equilibrio tra protezione, costo e prestazioni meccaniche.

Spessori consigliati:

Oltre allo spessore, la qualità della deposizione e gli eventuali trattamenti post-applicazione (come la passivazione o i sigillanti) possono influenzare ulteriormente la resistenza alla corrosione del rivestimento.

3. Trattamenti post-deposizione

Alcuni trattamenti post-deposizione possono migliorare ulteriormente le prestazioni protettive della nichelatura chimica, ottimizzando la resistenza alla corrosione e prolungando la durata del rivestimento. Questi trattamenti sono particolarmente utili per applicazioni industriali, automobilistiche e aerospaziali, dove i componenti sono esposti a condizioni ambientali aggressive.

Principali trattamenti post-deposizione:

La scelta del trattamento post-deposizione dipende dalle specifiche applicazioni del componente, dal livello di protezione richiesto e dalle condizioni operative a cui sarà esposto.

Conclusioni

I test di corrosione sono essenziali per verificare l’efficacia della nichelatura chimica nel proteggere i metalli dall’ossidazione e dal degrado. Il metodo più utilizzato è il test in nebbia salina (ASTM B117), ma i test ciclici e le analisi elettrochimiche offrono dati più dettagliati.

Per garantire un’ottima resistenza alla corrosione, è fondamentale scegliere il giusto contenuto di fosforo, uno spessore adeguato e considerare eventuali trattamenti post-deposizione.

Se hai bisogno di una valutazione sulla resistenza alla corrosione della tua nichelatura chimica, affidati a laboratori specializzati per eseguire test certificati e ottenere dati affidabili!